Lontano dal centro metropolitano – nel cuore del quartiere Tor Pignattara – sorge Recherche, un piccolo angolo di ricerca e creazione artistica che porta la firma di TestaccioLab. È proprio lì, in un luogo appartato e così intimistico, che questo fine settimana si è dato il via ad una serie di spettacoli sperimentali e di ricerca. Ad aprire la rassegna, “Corpo Alchemico” di e con Caterina Genta.
Subito si viene accolti in un piccolo ambiente dall’atmosfera confortevole, i cui toni soffusi non possono che iniziare lo spettatore a quello che sarà un vero e proprio rito performativo. Una scenografia per di più spoglia ed un ipnotico apparato sonoro – curato dal partner scenico, Luigi Parravicini – bastano, difatti, a creare intorno agli astanti un’atmosfera amena dove il tempo ordinario sembra arrestarsi. Ed è proprio, lì, in quel luogo extra-ordinario che la performer dà forma ad una minuziosa e consapevole esplorazione corporea mettendo a nudo il proprio sé più recondito.
Tra equilibri e disequilibri; oscillando tra una più ampia e minor intensità, quella della performer si rivela così una chiara e leggibile scrittura scenica in cui non si possono non individuare le tracce espressive del Butoh e del Tanztheater Bauschiano.
Una ricerca, la sua, che stabilisce una valida continuità nel panorama performativo contemporaneo.