di Roberto Luciani
LegenΔe di Piante è l’ultima opera pubblicata dalla Scrittrice Patrizia Boi, stavolta in collaborazione con l’Erborista fiorentina Lidia Costa. In realtà questo non è l’ultimo libro da lei scritto in ordine di tempo, ma è quello che segna il passaggio dalla Fiaba con tutte le sue sfaccettature, all’esplorazione del mondo vegetale in connessione con Fiaba, Favola e Leggenda.
Dopo sono stati scritti altri due libri sulle Piante, Mammoy, di Catorchio, Cletus e altre avventure (2019, dei Merangoli Editore) incentrato sulle Piante Aromatiche e Lug, Catorchio e l’Allegra Brigata, Un Viaggio straordinario tra i Profumi e le Puzze, ancora in fase di editing ad opera sempre della dei Merangoli.
LegenΔe è una raccolta di tredici storie incentrate sulle Piante curative che già nel titolo ci mostra come la conoscenza antica di Lidia capace di creare Abachi di Piante (Legende), sia a disposizione della fucina creatrice di Patrizia che trasmuta le notizie fornite dall’Erborista nelle sue Storie (Leggende). Non sfugga la formazione classica dell’Autrice che fa oggetto di questa trasformazione, l’occhio triangolare di Dio, quel ‘Δ’, che tramuta una parola nell’altra, passando di volta in volta il testimone della narrazione da Lidia (Legende), a Patrizia (Leggende), o a Lucia (Δ, perché Lucia Berrettari è colei che ha messo in contatto le due autrici e ha collaborato nella redazione dell’opera tracciando la parte emozionale delle Piante).
Tre Donne che hanno profondamente a cuore il destino della Terra, intesa come “Madre Terrà” con cui sono intensamente legate.
Le Piante sono le colonne che sostengono l’Ambiente, sono coloro che donano a tutti noi l’ossigeno per respirare e fissano l’anidride carbonica che emettiamo, sono le nutrici del mondo animale, senza di loro uomini e animali non potrebbero alimentarsi. Ricordiamo che sono la quasi totalità della massa vivente del Pianeta, quindi Regine della Vita.
Allora le immagini che accompagnano le Storie di Patrizia, che appartengono all’Universo antropologico del Fotografo Sergio Pessolano, si sposano perfettamente con il disegno complessivo dell’opera: trasmettere alla gente l’importanza degli Alberi e di ogni piccola piantina nella catena alimentare e della vita dell’Umanità.
Il mondo vegetale è radicato nella collaborazione, intere Foreste si reggono sui patti stretti tra le radici delle varie specie che si aiutano vicendevolmente nella lotta per l’esistenza.
Patrizia, Lidia, Lucia vedono l’Ambiente in cui abitiamo, la nostra ‘casa comune’, popolato da colossi vegetali vivi, Piante, Alberi, Arbusti, Germogli, Frutti, come guerrieri di Luce che trasmettono al mondo la luce del Sole, trasformandola in vita. Sono capaci di compiere ogni loro atto senza muoversi, restando ferme e fortemente radicate nello stesso luogo, mentre l’Ambiente si trasforma nel tempo, nei secoli, talvolta nei millenni. Sono testimoni apparentemente impassibili del destino degli uomini che un tempo le sapevano riconoscere come esseri divini e oggi le distruggono, le abbattono, le bruciano, le ignorano, non sapendo che stanno trascurando le loro stesse cellule.
Negli Alberi si fonde il loro carattere femminile di Regine del Bosco, radicate nei loro apparati sotterranei e il Potere maschile dei tronchi elevati verso l’alto a congiungere il Cielo e la Terra con la loro stirpe divina di Alberi cosmici.
Patrizia ama comporre armonie, connettere la Natura con la Musica, la Pianta con la Fiaba, la Parola con la Poesia, l’Ambiente con la Società che lo abita, il mondo invisibile con il Piccolo Popolo che lo protegge.
Cerca l’equilibrio delle porzioni che compongono il tutto perché anche nel creare opere utilizza le sue conoscenze ingegneristiche che mirano ad armonizzare il sostegno delle parti in gioco.
E lo fa anche nel presentare le sue opere come avverrà il prossimo 20 gennaio alle ore 16,00 presso l’Associazione Culturale Enrico Berlinguer Quadraro Roma (Viale Opita Oppio, 24) con un incontro introdotto da Fabio Massimo Vercillo, con la partecipazione dello scrittore Marcello Soro (Fondatore del Club del Lunedì Letterario) e dei suoi musicisti Luciano Zonetti alla Fisarmonica e Girolamo Sansosti alla Chitarra, ma soprattutto in connessione con una Conferenza dalle ore 17,30 alle ore 19,00 sul tema Ambiente e Lavoro (L’ambiente deve essere difeso seguendo realmente la filiera delle responsabilità del mercato globale. Una transizione verso un approvvigionamento energetico rinnovabile con una programmazione a breve, medio e lungo termine che si basi su obiettivi raggiungibili e compatibili con le esigenze dei cittadini, dello sviluppo industriale e con uno sviluppo dell’occupazione duraturo e stabile) a cura di Marco Rizzo che sarà trasmessa in diretta sul canale Becciolini Network RIE Rete Informazione Europea.
Come sostiene lo scienziato Stefano Mancuso: «le mie ricerche riguardano il comportamento dell’uomo, cosa stiamo facendo alla Terra […] questo pianeta che noi vediamo un po’ come il campo da gioco dell’uomo, un qualcosa che ci appartiene e col quale possiamo fare quello che vogliamo, è in realtà una specie di grande organismo vivente in cui noi uomini e gli animali siamo del tutto irrilevanti…».
Anche se costituiamo una minoranza in termini numerici però non possiamo giustificare il nostro disinteresse per quello che sta capitando all’Ambiente, alle Piante, al destino dell’Umanità.
Mancuso continua dicendo: «Il riscaldamento globale è il problema più grande di fronte al quale si sia mai trovata l’umanità, ma può essere risolto dalle piante: sappiamo che se mettessimo a dimora mille miliardi di alberi potremmo far tornare indietro dei due terzi il surplus di anidride carbonica che sta nell’atmosfera».
E allora cominciamo a piantare Alberi in ogni luogo, in ogni Paese, a creare lavoro e impegno nei cittadini che cominciano a curare questo grande organismo vivente e soprattutto piantiamo semi nell’anima della gente affinché il mondo vegetale ritorni ad avere il posto che aveva nella notte dei tempi.
E possiamo farlo, appunto, anche con un libro, che apre la mente, semina l’anima di conoscenza, nutre lo spirito dell’uomo e lo conduce alla collaborazione e alla solidarietà che il mondo vegetale ci insegna.