A Palazzo Roccagiovine, uno luogo incastonato nel Foro di Traiano, uno degli scenari più suggestivi della Città Eterna, sorge uno spazio espositivo che ha dell’incredibile, in quanto pura commistione tra antico e contemporaneo.
La padrona di casa Giovanna Caruso Fendi ha costruito la realtà ForoF – sigla per altro derivante dalla simbiosi della parola “Foro” con la celebre “F” della famiglia portabandiera della moda italiana – nelle difficili condizioni dello scorso anno dovute alla pandemia, ma il lavoro di tutto il team ForoF ha permesso l’ottima riuscita della prima edizione e la nascita del nuovo progetto in collaborazione con l’artista Alex Cecchetti.
Nella seconda stagione ForoF ospita “Sortilegio”, mostra personale site specific di Alex Cecchetti – artista poliedrico con passioni che vanno dalla poesia alle immersioni – che dal 16 novembre 2022 al 15 aprile 2023 porterà i visitatori in un viaggio inedito tra natura e archeologia, alimentando la curiosità di tutti i vostri sensi.
“Un ambiente sciamanico” in cui abbandonare se stessi nel più dionisiaco ritorno ad una natura dimenticata troppo spesso dalla frenesia caotica della città, ma che non esita a mostrarsi nella sua duplice veste apocalittica e riflessiva. Dal contatto stretto con la natura più profonda, fatta di fondali marini e piante curative e apotropaiche, emerge l’idea concettuale di Cecchetti, ossia la connessione tra la creazione antropologica con quella spirituale della natura, in un connubio eterno che invita lo spettatore ad identificarsi con essa.
In un periodo storico in cui lo sfruttamento delle risorse naturali è quanto mai al suo picco massimo, il dualismo uomo-natura costringe alla riflessione sul ruolo che ogni individuo svolge per la salvaguardia della specie e del pianeta.
Il viaggio polisensoriale che propone Cecchetti coinvolge lo spettatore a tutto tondo, stimolando la mente e il corpo attraverso suoni, odori, immagini proiettate sulle pareti bianche ma anche sui resti marmorei dell’antica basilica Ulpia all’interno del complesso del Foro di Traiano.
L’antico che ospita il contemporaneo, la natura che dialoga con l’uomo fanno sì che il vero protagonista delle opere sia la simbiosi, nel senso più alto del termine; ed ecco quindi che nascono opere come le “meduse”, in cotone e piante particolari, rese in forma di amache sulle quali anche lo spettatore può adagiarsi e godersi il trasporto fisico ed emotivo del dondolio.
Il percorso espositivo prevede dunque la partecipazione diretta dello spettatore che è invitato a godere di esperienze uniche come dondolarsi su un’altalena in legno, sospeso sui resti della Roma che fu al tempo di Traiano.
Il tutto è stato reso possibile dalla curatrice della mostra, Maria Alicata, collaboratrice tra le altre di importanti istituzione come il MAXXI e la Fondazione Baruchello.