‘Na voce, ‘na chitarra e ‘o poco ‘e luna, sintesi perfetta di una celebre canzone di Ugo Calise per sottolineare il successo a Napoli che ha aperto agli spettacoli natalizi con il concerto di Alex Britti, andato in scena lunedì scorso all’Augusteo, dopo l’ottima affermazione di Mojo, album interamente strumentale uscito la scorsa estate. Così se il “Tour del divano 2022” con la voce di Britti(tra i più bravi ed eclettici chitarristi della scena internazionale) e con la sua chitarra hanno rapito il pubblico di Napoli, già proiettato al Natale con i presepi illuminati di San Gregorio Armeno nel cuore della vecchia città cara a Libero Bovio con un mega concerto al Maschio Angioino per ricordare il 29 dicembre il grande Pino Daniele; sul palcoscenico del rinnovato storico Teatro Sannazzaro nella centralissima via Chiaia, dove negli anni sessanta e settanta “esplosero” le sceneggiate di Mario Merola, ritorna in scena dopo il trionfo nei teatri italiani La cantata dei pastori, storico allestimento di Concetta e Beppe Barra riportato in luce da Beppe Barra con una strepitosa Lalla Esposito nel ruolo che fu di Concetta, diretti nella nuova edizione firmata da Lamberto Lambertini. Il vecchio cronista che scrive prevalentemente di cinema, si è ritrovato ad applaudire con il pubblico in piedi a scena aperta i protagonisti di una pièce che si rifà all’opera data alle stampe nel 1698 dal gesuita Andrea Perrucci e che dal 1989 al 1991 divenne una spumeggiante edizione teatrale firmata dai Barra, madre e figlio.
Questa nuova versione arricchita dalle spettacolari scenografie di Carlo De Marino e dalle musiche dal vivo di Giorgio Mellone, si snoda in due atti stracolmi di ironia, storia ed equivoci davvero insuperabili, riportandolo alle emozioni del teatro e del cinema che hanno fatto grande l’Italia.
«Avevo 13 anni quando lo ammiravo nella Gatta cenerentola di De Simone», ha detto Lalla Esposito parlando con i giornalisti di Beppe Barra. «Lalla è un’attrice eccezionale ed è un piacere averla con me», ha dichiarato a fine spettacolo l’attore nato nel rione Trevi a Roma. E il pubblico dopo due ore di folle divertimento esce dal teatro in una Napoli sotto la pioggia che sembra ancora più magica, commentando le battute esplosive e fischiettando i motivi di questa straordinaria Cantata dei pastori a braccetto core a core con i grandi figli di Napoli: da Massimo Troisi a Totò, da Pupella Maggio a Concetta Barra, fino ad Eduardo, Titina e Peppino De Filippo fra show di fuoco, cubi volanti, spettacoli acrobatici, artisti e animatori di strada. Ma Napoli vuol dire anche Teatro San Carlo, il teatro dell’opera più antico del mondo con Il lago dei cigni di Tchaikovsky, splendida chicca natalizia e l’immancabile Natale a casa Cupiello al Teatro Nuovo.
Insomma una grande festa e non solo per i turisti, per iniziare a scrivere un finale migliore a questo 2022 così tormentato e accogliere un 2023 speriamo tutti all’insegna della pace e perché no della smorfia con la tombola e il tradizionale “panariello”.