“The River” e il corso torbido dell’Amore in scena a Teatro Belli

L’acqua di un fiume che scorre. Una canna da pesca, l’interno di una baita lì vicino. Un uomo (pescatore) e due donne, o forse sono di più. Forse le altre esistono nel mentre, e non le vediamo. O forse sono già esistite e non hanno più un volto. “The River”, in scena fino a oggi giovedì 27 ottobre per la rassegna Trend a Teatro Belli, è uno spettacolo torbido, che suscita domande e apre scenari, ipotetici ma anche indefiniti. L’intento di sorprendere è riuscito bene ad Alessandro Federico, che per sviluppare questo lavoro ha preso spunto dal testo di Jez Butterworth. L’ adattamento – prodotto da Proprietà Commutativa – si traduce in continui colpi di scena nei dialoghi animati sul palco da Federico insieme a Silvia Ajelli e Mariasole Mansutti: due personalità femminili molto diverse, e che in maniera diversa si relazionano ad un uomo che nutre, per l’una e per l’altra, un amore profondo, vero.

Ma l’equivoco è dietro l’angolo. Come può costui amare le due donne con egual intensità? Siamo sicuri che stia agendo in maniera sincera, e che non abbia qualcosa da nascondere? Forse quest’uomo il grande Amore l’ha già vissuto e semplicemente si rimette in gioco, prova ad andare oltre. Oppure è il più classico collezionista di cuori, sempre galante, dal fascino irresistibile.


Nello sviluppo colpiscono i dialoghi, asciutti, caustici, anche provocatori. Ajelli e Mansutti sono abilissime a passarsi il testimone ora di complici, ora di comparse, ora di opportuniste. Non sono mai vittime, intuiscono che la situazione è poco limpida. E compiono scelte, drastiche. Che destabilizzano il corteggiatore, ma neanche troppo. Perchè forse, nella sua vita, è già successo. Federico convince anche nella direzione registica, sempre solida.

L’edizione 2022 di “Trend – Nuove frontiere della scena britannica” occuperà il cartellone del Belli fino al 18 dicembre.