L’ultima volta che l’ho intervistato su un set che non fosse il camerino di un teatro è stato il Tagikistan mentre girava Afghan breakdown, un’avventura militare legata alla figura di un soldato russo reduce dalla guerra in Afghanistan. La gente per strada lo chiamava “Cattani”, ricordando il commissario della serie La Piovra. Alla Festa del cinema di Roma fra gli eventi, oggi è stato presentato L’ombra di Caravaggio di e con Michele Placido, elegantemente invecchiato nei panni di un potente della chiesa nella Roma del 1600. Caravaggio nel film ha il volto di Riccardo Scamarcio e nel film anche Isabelle Huppert e Micaela Ramazzotti.
Al suo 14° film come regista, Placido riprende una sua idea che risale ai tempi del suo arrivo a Roma nel 1968 dalla natia Puglia per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Il film racconta la vita di Michelangelo Merisi detto Caravaggio da una prospettiva inedita quella dell’Ombra a cui da spessore l’attore Louis Garrell,una spia che Papa Paolo V mette sulle tracce del pittore rivoluzionario, geniale ma pericoloso. Ottima la ricostruzione delle location, i costumi e soprattutto i quadri di Caravaggio.
Nella sezione del Festival “Gran Pubblic” è stato presentato War la guerra desiderata di Gianni Zanasi con Edoardo Leo e Miriam Leone. “Il cinema dovrebbe aggredire la realtà. Scoprire mentre montavano il film la cronaca della guerra in Ucraina mi ha sconvolto”, “ha detto il regista. War racconta di due innamorati alla vigilia di un conflitto che farà emergere il meglio ed il peggio di ognuno di loro. «Ho immaginato una guerra che nasce in una Europa indebolita politicamente”, ha concluso Zanasi.
Consensi per Fulmine (Foudre) diretto dalla regista svizzera Carmen Jaquier; storia ambientata nel 1900, di una novizia che alla vigilia dei voti deve lasciare il convento per la morte della sorella per cause sconosciute, scegliendo la libertà e la ribellione a una cupa religiosità.
Al Festival è tornata la musica (si fa per dire) e dopo l’esordio al Festival di Venezia di Elodie davanti alla macchina da presa, questa volta è toccato alla bella e brava Emma Marrone presa di mira da fotografi e cineoperatori, protagonista del film drammatico dal titolo Il ritorno. Diretta da Stefano Chiantini, il film narra la storia di una giovane madre uscita di prigione che precipiterà nell’abisso dell’abbandono e della disperazione. Un personaggio intenso per Emma che per questo film ha cambiato completamente il look a cominciare dal taglio di capelli per specifica richiesta del regista, un look assai lontano dalle apparizioni sanremesi alle quali ci eravamo abituati ma che ci ha piacevolmente sorpreso soprattutto per l’intensità della sua interpretazione.