“DOVE CI SEI TU” inaugura la stagione al Teatro Ciak di Roma

Quando sul palcoscenico passano la gioia, la tristezza, la rabbia, l’ironia, la commozione e le risate, allora siamo certi che c’è la vita su quel palco e che il teatro ha svolto al meglio la sua funzione.

È quello che succede nella prima rappresentazione della nuova stagione del Teatro Ciak di Roma, con la direzione artistica di Mariano Rigillo, che si inaugura con la messa in scena di “Dove ci sei tu”, dell’autrice canadese Kristen Da Silva.  Veloce e brillante commedia che alterna uno spirito ironico, ricco di battute a momenti di vera ed intensa commozione.

Il lavoro, scritto nel 2019 ed ispirato alla vita dell’autrice, è stato rappresentato in prima nazionale ed europea la scorsa estate al festival teatrale di Borgio Verezzi.

Siamo su una piccola isola canadese, in una fattoria dove vivono due sorelle che producono marmellate famose in tutta la zona. Le due donne (Glenda- Fabrizia Sacchi e Suzanne – Gaia de Laurentiis) non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra:  scoppiettante, fuori dagli schemi e arruffona Gaia de Laurentiis, pacata, saggia e con i piedi ben piantati per terra Fabrizia Sacchi.

Sulla scena passano le loro vite, le ferite, i ricordi, i dispiaceri ma soprattutto tanto amore, con ironia e profondità.

Suzanne aspetta l’arrivo di sua figlia (Beth- Cecilia Guzzardi), giovane medico che vive lontana, mentre un vicino (Alessandro Blasioli), veterinario impacciato, servizievole ed educato, cerca di curare le ferite che si porta dietro dopo essere stato lasciato ad un passo dall’altare da una fidanzata che gli preferisce un macellaio vegano.

Poi passano davanti a noi i fatti e i sentimenti della vita, piccoli e grandi segreti, l’incapacità di vedere i figli cresciuti e perfettamente in grado di prendere le lore decisioni, il vizio di intrufolarsi nelle loro vite, i rapporti tra sorelle, così veri, di quella sincerità rude, nuda e a volte urticante ma che scaturisce da chi si conosce profondamente.

Una commedia dicevo, perché ci si diverte molto anche se ci sono momenti di profonda commozione.

Le protagoniste si confermano le brave attrici che conosciamo.

Fabrizia Sacchi ci regala un’interpretazione intensa, varia nel toccare i diversi registri dell’anima, sempre calda e credibile, ci avvolge con la sua umanità fino a farci profondamente empatizzare con il suo personaggio.

Gaia de Laurentiis gioca un ruolo più fisico, anima la scena rappresentando una Suzanne bizzarra, a volte sopra le righe, ma lasciando anche intravedere le sue profonde insicurezze.

Cecilia Guzzardi è una giovane attrice talentuosa che ben incarna una figlia divisa dal doversi difendere dalle incursioni di mamma e zia e un sentimento di profondo attaccamento; loro sono la sua stabilità.

Alessandro Blasioli completa un cast davvero di rilievo.

Ultimo ma non ultimo il regista Enrico Maria Lamanna che ha curato questa rappresentazione con attenta professionalità ed emozione, la stessa emozione che traspare quando chiama sul palco la giovane drammaturga Kristen da Silva, considerata una delle più talentuose autrici della sua generazione,  commossa anche lei, così come la traduttrice italiana dell’opera, Monica Capuani.

È bello dare un volto a chi ha messo tanto della sua personale professionalità per realizzare un’opera.

Per chi può, dopo Roma, lo spettacolo si sposta a Milano, Teatro Martinitt dal 21 ottobre al 6 novembre.