Mestizia per la scomparsa di Elisabetta II sulla Mostra del Cinema, ormai ai titoli di coda. Oliver Stone provvede a scuoterla con il suo “Nuclear”.

Al Palazzo del Cinema un velo di tristezza scorre sulla celluloide in bianco e nero come a riavvolgere a ritroso il film della storia del nostro tempo, quel tempo   che ha visto grande protagonista Elisabetta II d’Inghilterra, scomparsa nel tardo pomeriggio di ieri alla ragguardevole età di 96 anni nel castello di Balmoral in Scozia. “Lillibet”, come i sudditi chiamavano affettuosamente Elisabetta, la sovrana che ha attraversato due secoli e che per ben 7 decenni è stata al servizio della monarchia.  Ma è stata anche la regina più rappresentata sul grande schermo compreso il film con Ellen Mirren nel 2006 che gli valse l’Oscarsenza dimenticare il divertente spot delle Olimpiadi di Londra del 2012quello con il glaciale Daniel Craig alias 007 che si recava a Buckingham Palace per incontrare Sua Maestà e accompagnarla allo stadio in elicottero con tanto di lancio su Wembley.  Tornando alla “cronaca festivaliera”, la Mostra del Cinema di Venezia si accinge a chiudere in sordina la 79a edizione creata dal suo direttore Alberto Barbera per festeggiare i 90 anni di una rassegna nata nel 1923.

In queste ultime ore i riflettori del concorso per il Leone d’oro si accendono su Chiara di Susanna Nicchiarelli, quinto e ultimo film italiano, unica regista del nostro cinema in gara con un affresco storico dedicato alla vita ed alla figura di Santa Chiara, terzo ritratto al femminile della regista dopo Nico 1988 del 2017 e Miss Marx del 2020. Così Chiara, che nel film ha il volto di Margherita Mazzucco, ci appare dall’età di 18 anni nel 1211 quando una notte scappa di casa con un’amica fra Assisi e Spoleto per raggiungere Francesco (Andrea Capezzano), il fratello che predica la povertà.  «La vita di Chiara», ha detto la Nicchiarelli «è forse meno conosciuta di quella di Francesco, ma restituisce ugualmente l’energia di quel rinnovamento di cui aveva bisogno all’epoca la Chiesa. Partendo da Francesco per proseguire idealmente attorno alla figura di Chiara, che rifiuta di subire le regole di clausura entrando in contrasto con il Papa per il riconoscimento di una comunità religiosa tutta al femminile priva di gerarchie. Anche in questo film come i precedenti film dedicati alle donne della Storia, Susanna Nicchiarelli ha lavorato tantissimo per realizzare un film frutto di una accurata ricerca, riconfermando al suo fianco il costumista Massimo Cantini Parrini già David di Donatello per Miss Marx e candidato a due premi Oscar per Pinocchio di Matteo Garrone e Cyrano di Joe Wright.

Con un salto mortale da “gatto in tangenziale” tra un film e l’altro, abbiamo visto nella sezione Eventi l’ultimo documentario del premio Oscar Oliver StoneNuclear. Un film verità che il regista di Platoon dedica a un argomento di drammatica attualità: Il nucleare come fonte pulita di energia. Stone è arrivato a Venezia per portare la sua nuova provocazione, una difesa di un tipo di energia, per molti discutibile, che difende come il modo migliore per combattere il cambiamento climatico. «Da decenni», sostiene il regista americano «esiste una campagna di disinformazione sull’uso del nucleare pilotata dalle lobby del petrolio e del carbone, fonti energetiche che stanno devastando il clima del pianeta e noi continuiamo a fare confusione fra guerra nucleare ed energia nucleare. Il pericolo, dice il regista, non viene dalle centrali atomiche. «Per esempio quelle in Ucraina hanno tali e tanti livelli di sicurezza che potrebbe persino schiantarsi un aereo di linea su una di queste senza causare danni e dispersioni eppure, invece di parlare di chi in quella guerra muore, ci preoccupiamo delle centrali. Il pericolo conclude Stone, semmai arriverà da una non auspicabile conflitto nucleare. Inizialmente, volevo fare un film, poi la sceneggiatura non mi convinceva, così ho pensato fosse meglio far parlare i fatti cercando di aiutare la gente ad aprire gli occhi.

Tornando ai film della Mostra, gli occhi li abbiamo spalancati rivedendo sul grande schermo alcuni classici, fra questi Teorema per ricordare il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini e La marcia su Roma e La voglia matta per ricordare quello di Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi.

Teatro Roma
Flaminia Zacchilli

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