Alla Mostra del cinema di Venezia riflettori puntati sul primo film italiano in corsa per il Leone d’oro, abbiamo visto in anteprima per la stampa Bones and all (Ossa e tutto), diretto dal pluripremiato Luca Guadagnino, che ha accolto la pellicola con un applauso convinto. Interpretato dal divo delle giovani generazioni, in delirio ieri sera al Palazzo del Cinema, Timothée Chalamet e con lui sullo schermo l’attrice di colore Taylor Russell. Il film rispetta la filmografia di Guadagnino, un perfetto prodotto per il cinema che non mancherà nel bene e nel male di far rumore. Una tenera storia di due “cannibali” d’amore adolescenti, che intraprendono un viaggio attraverso il Midwest americano alla ricerca di famiglia e appartenenza nell’America reaganiana. Ossa e tutto è l’adattamento cinematografico dell’inquietante omonimo romanzo di Camille De Angelis. «Vedo questo film come una meditazione su chi siamo e come possiamo superare quello che sentiamo, soprattutto se si tratta di qualcosa che non riusciamo a controllare.», ha dichiarato il regista palermitano.
«Spero che Federico Fellini protegga il mio film». A dirlo alla Mostra protagonista anche lui in concorso con il film Bardo, è stato il regista messicano tre volte premio Oscar Alejandro Iñárritu, che ha presentato una pellicola lunga tre ore, per certi versi biografica, perché si tratta della storia di un noto giornalista messicano che torna per ricevere un premio a casa, dopo essersi affermato con successo negli Stati Uniti. Il tutto in bilico tra ricordi del passato, realtà e contraddizioni. “Nemmeno Bardo, di Inarritu risolleva un avvio tutto sommato deludente della mostra”, solo per citare uno dei tanti commenti dei giornali, salvo scoprire come documentato da una nostra intervista, Padre Pio, un bel film italiano che ha inaugurato la settimana della critica a Venezia, diretto da Abel Ferrara, il regista americano che vive a Roma da vent’anni. Così come il Bardo, che qualcuno ha voluto accostare ai capolavori di Fellini ecco una strepitosa Cate Blanchett, che a parte le lungaggini del suo Tárdove interpreta il ruolo di Lydia Tár osannata direttrice d’orchestra della Berliner Philarmoniker, duramente contrastata perché omosessuale dove si invaghisce di due musiciste che sottoporrà a molestie.
Ruolo che la candida certamente ad una Coppa Volpi come migliore attrice fino a questo momento vista alla Mostra e a una nomination agli Oscar. La bella Cate potrebbe essere insidiata per la conquista del podio solo dalla cubana Ana De Armas strepitosamente bionda nei panni di Marylin Monroe diretta da Andrew Dominik in Blonde, tratto dall’ omonimo romanzo di Joyce Carol Oates del 2000, dove si reimmagina coraggiosamente la vita di Marilyn Monroe, esplorando la divisione tra il suo sé pubblico e privato”. Al suo fianco il premio Oscar Adrien Brody mentre la produzione sta lottando per scongiurare il divieto ai minori della pellicola. Anche questo è Cannes!