Sullo sfondo di una Palermo che si avvia verso la fine dell’estate Marco Raccuglia è in scena presso lo Stand Florio con l’ ultimo spettacolo dell’edizione 2022 del Fasola Folk Fest intitolato “Il ricercatore di parole”. Lo spettacolo prende spunto dal omonimo libro, Kromato Edizioni 2021, scritto dallo stesso Raccuglia e racconta la città di Palermo vista attraverso lo sguardo innocente dell’autore, quando aveva otto anni. La rassegna è organizzata in collaborazione con lo Stand Florio e con il sostegno del Ministero della Cultura Direzione generale spettacolo dal vivo, dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e dell’Assessorato regionale Turismo, Sport e Spettacolo.
Lo spettacolo fa parte della rassegna Fasola Folk Fest, che dal 25 al 27 Agosto ha visto esibirsi sul palco dello stand Florio, a Palermo, un susseguirsi di artisti. Tra danze popolari, racconti, concerti il repertorio del festival spazia tra folk, pop e musica elettronica. Marco Raccuglia accompagnato dalle musiche dei Tamuna, dalla band The Vito Movement e dalle danze popolari di Noa Blasini chiude il festival, con grande energia e partecipazione di pubblico. Raccuglia riesce a raccontare, sul palco come nel libro, aspetti magici della sua città, attraverso parole e musica.
Lo spettacolo riesce ad essere molto coinvolgente e allo stesso tempo lascia spazio alla riflessione e ai ricordi, riflessione sulla città e sulle sue dinamiche forse perdute in un tempo lontano. L’autore e cantautore sottolinea l’importanza del ricordo, del sé bambino che racconta il tempo dell’ innocenza che è anche il tempo dei giochi, delle filastrocche, del dialetto e dei racconti. E’ importante ricordare quel tempo, perchè bisogna imparare dal nostro passato per poter leggere il nostro presente e sperare nel futuro. Al contempo dovremmo tenere caro quello spirito da bambini che ci consente di guardare le cose con leggerezza, e per citare Italo Calvino, “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.”