Fra gli ultimi progetti cinematografici del grande produttore Dino De Laurentiis scomparso a 93 anni a Los Angeles il 10 novembre del 2010, l’unico produttore Italiano dal 1972 stabilmente ad Hollywood, un grande film dedicato al suo grande amico Totò, protagonista di tanti film da lui prodotti. De Laurentiis lavorava negli studios all’interno di quelli dell’Universal, gli stessi che furono di Alfred Hitchcock. Quando non ero a Los Angeles per lavoro, ci sentivamo spesso per telefono soprattutto quando aveva bisogno dei recapiti di personaggi legati al mondo della cultura e dell’arte, numeri che lui aveva ma il più delle volte cambiati; fra questi quello di un altro amico napoletano di successo come lui, Raffaele La Capria scomparso qualche giorno fa a 99 anni, “Dudù'” solo per gli amici.
«Io sono come un frutto maturo diceva di sé stesso, la mia esperienza di vita è completa. Sono maturo al punto giusto.»
Cresciuto culturalmente con formidabili narratori come Tolstoj, Cechov, Dostoevskij e Proust, scrittore raffinato, indiscusso protagonista della storia letteraria e cinematografica nell’Italia del dopoguerra, vincitore nel 1961 del premio Strega con il romanzo “cult”, Ferito a morte; in tutte le sue opere scrive il critico Emanuele Trevi, si coglie la fame di novità. Durante un convegno a lui dedicato scrive Trevi, notai che armeggiava nervosamente con i comandi dell’apparecchio acustico e gli chiesi se voleva aiuto, mi rispose: “no, semmai funziona troppo bene con quel malizioso candore degno proprio del suo grande amico Totò, uno dei riferimenti napoletani quando si trasferì a Roma con Dino De Laurentiis, Eduardo, Francesco Rosi, Antonio Ghirelli, Giuseppe Patroni Griffi (amico fin dai tempi del liceo) e Giorgio Napolitano. Sposato prima con Fiore Pucci e poi dal 1966 con Ilaria Occhini, La Capria lascia due figlie, Roberta avuta dalla prima moglie e Alessandra, dalla nota attrice scomparsa due anni fa.
Ferito a morte, il romanzo che gli ha dato fama e popolarità riesce ancora oggi, scrive Trevi, a sorprendere ad ogni rilettura, come se avesse il potere di nascondere sempre qualcosa di nuovo. Fra le sue opere L’armonia perduta del 1986, Amorosa inchiesta” del 2006, Raffaele La Capria per il cinema ha firmato importanti sceneggiature come Le mani sulla città di Francesco Rosi. Tra i suoi libri di maggior successo: Letteratura e salti mortali” del 1990, Capri e non più’ Capri del 1991, L’occhio di Napoli” del 1994, Napolitan Graffiti del 1998.
Raffaele La Capria di sè stesso ha detto: «Sono uno scrittore che non ha mai superato la linea del successo vero», come diceva con la stessa insuperabile ironia di sé stesso Ennio Flaiano, «mi considero un minore interessante.»
Aveva avuto una grande idea Dino De Laurentiis nel voler realizzare un film su Totò. Lui il Principe, da lassù con la bombetta ed il frack di scena, guardando dritto in macchina con quell’espressione inimitabile avrebbe detto: «Dudù, pensaci tu!»