Dall’abito elegante con spilla a stelle e strisce sul bavero, alla camicia di lino, dalla Casa Bianca di Washington ai parchi nazionali più belli del mondo, cosi Barack Obama torna al grande pubblico come narratore di una nuova docuserie Netflix, uscita il 13 Aprile e ancora oggi nella top 10.
Le magiche, talvolta quasi invisibili cineprese di questa serie omaggiano tutti coloro che amano la natura selvaggia e conquistano invece chi non ne è attratto particolarmente. “I parchi nazionali più belli del mondo” o da titolo originale: “Our great national parks” porta lo spettatore a visitare, dal proprio divano di casa, i più importanti parchi nazionali del pianeta: il Loango National Park in Gabon, lo Tsingy de Bemaraha National Park in Madagascar, l’Yakushima National Park in Giappone, il Manuel Antonio National Park in Costa Rica, il Kakadu National Park in Australia, il parco della grande barriera corallina in Australia, il Volcanoes National Park in Rwanda, lo Tsavo National Park in Kenya, il Gunung Leuser National Park in Indonesia, l’Hanauma Bay Nature Preserve nelle Hawaii, il Monterey Bay National Marine Sanctuary in California e lo Yellowstone National Park in Wyoming.
La voce calda dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America accompagna l’abbonato Netflix in questi luoghi meravigliosi ad esplorare e imparare ogni singolo essere vivente che sia appartenente di flora e/o di fauna. L’elenco dei posti di ciascuna puntata palesa l’enorme lavoro dietro questa docuserie. Ci sono volute ben 33 spedizioni in giro per il mondo, per un totale di 1.500 giorni di intense riprese: numeri record con una pandemia ancora non del tutto sconfitta.
Tre anni di lavoro. Cinque puntate di 50 min circa l’una per invitare velatamente ogni persona al mondo a sostenere le meraviglie tangibili e impercettibili, dalle distese di alberi alti oltre 100 metri al plancton, dal pachidermico elefante alla minuscola formica. A credere per primo in questo progetto è proprio Barack Obama, perché oltre ad esserne il narratore e il presentatore, ne è anche il produttore, insieme alla moglie Michelle (Higher Ground Productions), oltre alla Wild Space Productions e alla Freeborne Media.
A dare ulteriore valenza e credibilità a “Our great national parks”, come produttore esecutivo tra i titoli di coda si scorge il nome dell’esperto di documentari naturalistici James Honeyborne, candidato agli Emmy e ai BAFTA grazie ad altri lavori in cui il mondo animale ne è protagonista.
Immagini spettacolari in cui offrono eventi rari o addirittura mai visti prima da occhio di cinepresa, montaggio fluido e armonioso e narrazione avvolgente e “volto amico” di Barack Obama rendono “Our great national parks” una docuserie ben riuscita che cela un monito verso l’indifferenza di molti nei confronti della terra e della sua salvaguardia.