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“NON TI SCORDAR DI ME” al Vittoria: la recensione

 di Stefania Brigazzi 

 

C’è voglia di teatro leggero, anzi leggerissimo, da parte del pubblico del Teatro Vittoria.

Non ti scordar di me”, la commedia presentata dall’autrice e regista Chiara Bonome in scena dal 16 al 26 settembre, sembra incontrare i gusti di buona parte del pubblico che ha assistito, divertendosi, venerdì 17 alla seconda replica dello spettacolo, ben allestito e interpretato da quattro bravi attori professionisti.

La storia è semplice, scorre leggera: in un moderno studio di medico psichiatrico (la curata scenografia è di Alessandro Chiti) un uomo, in realtà il medico stesso (Stefano Messina), si sveglia in preda ad un’amnesia e non ricorda chi è, che lavoro fa, se è sposato, ecc. e crede di essere assistito per la sua patologia da un altro che invece è un suo paziente affetto da disturbo dell’identità (Carlo Lizzani).

Si succedono nello studio altri pazienti: il giovane ragazzo delle pulizie dall’accento pugliese e affetto dalla fobia dello sporco (Stefano Dilauro) e un malato di stress emotivo (Marco Simeoli).

Tra tormentoni, facili richiami a frasi di canzoni, velocità nelle battute e interpretazioni macchiettistiche si svelano i caratteri e i ruoli dei personaggi, si cerca di capire se il riservato medico ha una moglie, un’amante o una sorella, e si scopre infine che il medico è stato vittima della sua stessa terapia di ipnosi registrata su un nastro.

La storiella sembra scritta in un’era pre-covid in cui la medicalizzazione dei problemi mentali meno gravi erano facilmente oggetto di simpatiche gag e le fobie sull’igiene erano qualcosa su cui scherzare.

L’energia interpretativa degli attori non lascia spazio a cali di ritmo, e il pubblico risponde con risate liberatorie alla farsa brillante e scacciapensieri. Che ci sia voglia di amnesia e quindi di dimenticare con ironia e futilità i pesanti mesi passati? Si replica fino a domenica 26.

Teatro Roma
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