40 anni di luce, buon compleanno Argot!

Fino al 22 ottobre al Wegil di Roma, l’Argot Studio celebra con una mostra il suo primo quarantennale

Il 17 ottobre 2024 è stata inaugurata, presso il WeGil di Roma, la stagione celebrativa per i quarant’anni di attività dell’Argot Studio. WeGil, uno spazio culturale della Regione Lazio nel cuore di Trastevere, ha ospitato l’evento che celebra una storia iniziata negli anni settanta, quando gruppi di attori rivoluzionarono il mondo del teatro portando gli spettatori in piccoli spazi, allora chiamati “cantine”, oggi noti come “spazi off”. Tra questi attori c’era anche un giovanissimo Maurizio Panici, che muoveva i primi passi da autodidatta, formandosi con la compagnia La Giostra.

Il manifesto della mostra al Wegil

La svolta avvenne nel 1984, quando Panici decise di trasformare radicalmente il linguaggio e la proposta artistica presente a Roma in quel periodo. La sfida non fu semplice, ma grazie a coraggio, perseveranza e resilienza, quegli anni sono oggi ricordati come l’inizio delle fondamenta di una vera e propria “casa”. Il nome scelto per lo spazio, Argot, ha radici etimologiche complesse: deriva dal binomio “Art” e “Got”, l’arte della luce, che per i popoli nordici era cruciale nella costruzione delle cattedrali gotiche, simboli di elevazione verso il cielo e verso ideali più alti. Questo fu anche l’ideale artistico di Maurizio Panici. Accanto a lui, sin dagli inizi, ci furono Marco Delogu e Sergio Colabona, oggi due figure di spicco nel mondo della fotografia e dell’audiovisivo.

Così, nel 1984, nacque l’Argot Studio: un laboratorio di sperimentazione di nuovi linguaggi performativi e un luogo di studio e approfondimento per attori. L’idea di laboratorio è rimasta invariata nel tempo, che continua a essere un luogo di esplorazione di nuove forme espressive, con un’attenzione costante ai giovani. Un esempio tangibile di questa sensibilità è stata la nomina di Tiziano Panici a direttore artistico a soli 23 anni, posizione che mantiene ancora oggi insieme a Francesco Frangipane. Questo dimostra che i giovani non solo non temono le responsabilità, ma sanno assumersi difficili impegni, portandoli a termine con dedizione e cura. Alla domanda su quale sia la parola che meglio definisce l’essenza dell’Argot Studio, Tiziano Panici risponde immediatamente: “casa”. La casa è il luogo in cui si cresce, si sbaglia, ci si confronta e si cambia idea.

È uno spazio in cui ciascuno può esprimersi liberamente, senza la paura di essere giudicato o frainteso. In questi 40 anni, Argot Studio ha accolto le fragilità e le eccellenze di chi ha calcato i suoi piccoli palcoscenici, restituendo al pubblico un percorso di cambiamenti, invenzioni e sperimentazioni. Questo processo ha coinvolto non solo gli attori, ma anche il pubblico, che ha partecipato attivamente all’evoluzione del teatro sperimentale dell’Argot Studio. La celebrazione dei quarant’anni è stata inaugurata con una mostra curata da Tiziano Panici, che raccoglie fotografie di scena e locandine originali. Il cuore dell’esposizione è rappresentato da dieci opere inedite di Leonardo Crudi, uno degli artisti contemporanei più influenti.

Crudi ha rielaborato con grande maestria le immagini grafiche delle produzioni che hanno reso celebre l’Argot Studio alla fine degli anni ’90. Tra le locandine rielaborate spiccano Italia Germania 4-3 di Umberto Marino, con la regia di Sergio Rubini (1987/88); Uomini senza donne di Angelo Longoni, con Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi; e Shakespeare Re di Napoli di Ruggero Cappuccio, con Ciro Damiano e Claudio Di Palma. La mostra sarà visitabile fino al 22 ottobre, ma non sarà l’unico evento della stagione celebrativa. Dal 21 al 25 ottobre si terrà Cinemargot, una rassegna di cinque film tratti da spettacoli nati o prodotti presso l’Argot Studio, con la partecipazione di attori e registi protagonisti delle pellicole proiettate. Il connubio tra teatro e cinema è stato un filo conduttore per l’Argot, che ha visto collaborare negli anni figure come Umberto MarinoAngelo LongoniAngelo Orlando e Ruggero Cappuccio, fino a Francesco Frangipane e Filippo Gili nel nuovo millennio. 

La stagione teatrale, attesissima, aprirà il 21 novembre e proseguirà fino ad aprile con otto spettacoli, tra cui tre prime assolute e un doppio evento speciale. Si inizia con Una relazione per un’accademia di Franz Kafka, interpretato e diretto da Tommaso Ragno, seguito a dicembre da Jago, di e con Roberto Latini. A gennaio, Il cortile di Spiro Scimone, con Francesco Sframeli e Gianluca Cesale, e un evento speciale dedicato ad Antonio Latella, in dialogo con il giornalista Sergio Lo Gatto, con la proiezione dei documentari Occhi verdi come i miei e Bat, quest’ultimo legato al progetto formativo Bottega Amletica Testoriana. La stagione prosegue con Toccando il vuoto di David Greig, Macbeth di Filippo Gili con Anna Ferzetti e Massimiliano Benvenuto, “Stabat Mater” di Antonio Tarantino, e Appunti per il futuro, tratto da La guerra non ha un volto di donna di Svetlana Aleksievich. Dal 10 al 13 aprile 2025, Filippo Timi sarà in scena con Quattro piccoli sorsi… di me. A novembre, inoltre, ci sarà l’Argothappening, un evento a sorpresa con i volti più amati del teatro e del cinema, per parlare di letteratura, poesia e musica. 

Argot 40

Come ogni anno, Argot continuerà a investire nella formazione e nei progetti speciali. Con la collaborazione di Dominio Pubblico, dedicato agli under 25; Green Days, rassegna teatrale per giovani artisti; e “Over”, emergenze teatrali 2025, un progetto nazionale che premia e sostiene nuovi talenti. Prosegue anche la scuola di perfezionamento Argot, diretta da Filippo GiliMassimiliano Benvenuto Arcangelo Iannace.

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Argot 40 – Mostra celebrativa per i 40 anni dell’Argot Studio – Wegil dal 18 al 22 ottobre 2024