Dalla Cina a Cinecittà: il cinema che unisce mondi lontani

Da “Caught by the Tides” di Jia Zhangke al successo globale di “C’è ancora domani”, un viaggio tra oriente e occidente nel segno del grande cinema.

In un momento storico in cui la Cina è al centro del dibattito politico ed economico globale, torna protagonista anche sul grande schermo. Dalle immagini poetiche di Lanterne rosse di Zhāng Yìmóu a L’ultimo imperatore del premio Oscar Bernardo Bertolucci, fino alle esplorazioni visive firmate da Rossellini Antonioni, il Paese asiatico continua a esercitare un fascino profondo sul cinema internazionale.

È in questo contesto che approda nelle sale italiane Caught by the Tides (Generazione romantica), un intenso e sorprendente road movie firmato da Jia Zhangke, acclamato regista di Hong Kong già autore del capolavoro Still Life, Leone d’Oro a Venezia nel 2006.

Il film segue il viaggio di un gruppo di giovani studenti cinesi dal nord, nei pressi di Datong, fino all’estremo sud, sull’isola di Hainan — un tempo luogo d’esilio per gli oppositori del regime comunista, oggi trasformata da Jia in una sorta di nuova Macao. Ex colonia portoghese e per anni paradiso del gioco d’azzardo, Hainan diventa il simbolo di una Cina in rapida trasformazione, tra passato e futuro, tradizione e modernità.

Attraverso una combinazione di materiali d’archivio e sequenze girate negli ultimi vent’anni, Caught by the Tides offre uno sguardo unico sulla metamorfosi sociale e culturale del Paese, includendo anche riflessioni sul periodo successivo alla pandemia. Un racconto visivo potente, che ricorda il fascino del libro Face of China di Pat Lyn, e che conferma Jia Zhangke come uno degli osservatori più lucidi e visionari della Cina contemporanea.

Caught by the Tides segue il viaggio di Qiaoqiao (interpretata da Zhao Tao) e del suo compagno Bin (Li Zhubin), un piccolo truffatore, fino alla spettacolare Vallata delle Tre Gole. Il film proietta lo spettatore nel cuore della Cina contemporanea, quella che ha abbracciato la modernizzazione e l’ingresso nel WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio).

È la Cina che celebra i successi nello spazio e l’assegnazione delle Olimpiadi, ma che si trova anche a fare i conti, durante la pandemia, con le ombre della corruzione oligarchica, le disillusioni, gli inganni e la solitudine. Una generazione che vive i frutti del progresso tecnologico e commerciale, ma che porta ancora addosso ferite profonde, irrisolte.

Attraverso lo sguardo lucido e poetico di Jia Zhangke, Caught by the Tides è un ritratto toccante e disilluso della Cina del XXI secolo, un racconto che mescola intimità e memoria collettiva. Un film da non perdere!

E a proposito di Cannes, in attesa della 78ª edizione del Festival in programma dal 13 al 24 maggio, il cinema italiano si presenta con una partecipazione contenuta ma significativa. In concorso, l’unico titolo in rappresentanza del nostro Paese è Fuori di Mario Martone, mentre due opere sono state selezionate per la sezione Un Certain Regard.

A impreziosire ulteriormente la presenza italiana, anche se in un contesto internazionale, è Enzo, film d’apertura della sezione “La Quinzaine des Réalisateurs”. Diretto dal regista francese Robin Campillo, il film è interpretato dall’italianissimo Pierfrancesco Favino. La storia è quella di un sedicenne apprendista muratore che vive in una piccola località nei pressi di Marsiglia. Il ragazzo sfida le aspettative di una famiglia borghese e, soprattutto, del padre — interpretato da Favino — che lo vorrebbe sui banchi di scuola, proiettato verso un futuro più “tradizionale”. Una pellicola toccante, che esplora il conflitto generazionale con delicatezza e autenticità.

E nell’anno della vera e propria riscossa del cinema italiano sulla scena internazionale — trainata dal successo straordinario di C’è ancora domani di Paola Cortellesi, che proprio in Cina sta sbancando il botteghino con oltre un milione di biglietti venduti — l’attenzione si concentra anche sui prossimi David di Donatello, gli “Oscar italiani”, che verranno assegnati il 7 maggio in uno speciale gala negli studi di Cinecittà. A condurre la serata saranno Mika ed Elena Sofia Ricci.

A dominare le nomination con 15 candidature ciascuno troviamo: Berlinguer – La grande ambizione di Andrea SegreParthenope di Paolo Sorrentino. Seguono a ruota L’arte della gioia di Valeria Golino e Vermiglio di Maura Del Pero. Delusione invece per Diamanti di Ferzan Özpetek con solo due nomination nonostante un cast stellare.

Per la categoria miglior attrice sono state nominate: Barbara Ronchi (Familia), Romana Maggiora Vergano (Il tempo che ci vuole), Tecla Insolia (L’arte della gioia), Celeste Dalla Porta (Parthenope) e Martina Scrinzi(Vermiglio)

Per il premio come miglior attore concorrono: Elio Germano (Berlinguer – La grande ambizioneFrancesco Gheghi(Familia), Fabrizio Gifuni (Il tempo che ci vuole), Silvio Orlando (Parthenope) e Tommaso Ragno (Vermiglio)

Una stagione ricca di titoli forti, nomi prestigiosi e nuovi talenti: il cinema italiano continua a farsi sentire e vedere ben oltre i propri confini.

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