Nato nel 1997, “Zazzarazzaz” è il festival della canzone jazzata italiana che da allora è l’appuntamento imperdibile delle manifestazioni estive della città di Sanremo. L’idea di questa rassegna venne al Maestro Fredy Colt, con l’occasione dell’incarico, da parte dell’Assessorato al turismo, di organizzare tutti gli eventi estivi all’aperto.
Tra questi spettacoli nacque la prima edizione della rassegna. Il nome “Zazzarazzaz” è stato preso in prestito da un verso di una celebre canzone di Paolo Conte, e il carattere sbarazzino e futurista della parola è sembrato più che adatto a identificare il carattere dello swing italiano di ogni epoca. Fin dalla prima edizione, la serate hanno avuto grandi nomi: nella prima ricordiamo Sergio Caputo, Giorgio Conte e Gianni Coscia. Si è continuato cercando di rinnovare i contenuti, volendo omaggiare varie figure del jazz italiano d’epoca e invitare artisti dei nostri giorni che coltivano uno spirito musicale influenzato dal linguaggio jazzistico.
Nel corso delle XXII edizioni si sono avvicendati sul palco grandi nomi, come Nicola Arigliano, Romano Mussolini, Joe Sentieri e Gino Latilla. Accanto a questi hanno partecipato alle varie edizioni anche grandi personaggi contemporanei come Rossana Casale, Vinicio Capossela, Sergio Caputo, Neffa e Stefano Bollani. Oltre a questi nomi più celebri, si è deciso di invitare anche artisti emergenti, gruppi musicali e cantautori più giovani meritevoli di attenzione, perché prodighi nell’idea di fondere la canzone con arrangiamenti swinganti e con testi affini allo spirito sincopato degli anni d’oro dello swing e del Jazz.
Si è voluto omaggiare i grandi protagonisti che hanno caratterizzato questo genere della canzone italiana e di anno in anno si sono fatte edizioni dedicate a Nataliano Otto, Ernesto Bonino, al Trio Lescano e al Quartetto Cetra oltre che a importanti maestri come Pippo Barzizza, Gorni Kramer, Gianni Ferrio e più recentemente a Gianni Canfora. A questi vanno aggiunte le edizioni dedicate a quei personaggi e autori di canzoni jazzate come Fred Buscaglione, Bruno Martino e Lelio Luttazzi. La formula di “Zazzarazzzaz” si è sempre mantenuta nel tempo, anche se ci sono sempre delle difficoltà nel far prosperare una rassegna di questo tipo in una città come quella di Sanremo che, pur essendo la città della musica, spesso concentra le proprie risorse e le proprie energia più su manifestazioni di facile approccio, per non dire “di massa”.
Una rassegna come questa, che va ad indagare e proporre una musica comunque difficile da inquadrare perché ibrida tra canzone e Jazz, non ha comunque mai proposto cose lontane dal favore del pubblico. Nel tempo questo festival ha mantenuto la sua popolarità ma non ha forse avuto quegli sviluppi che potevano essere auspicabili: magari con una maggiore visibilità nazionale attraverso gli organi di stampa. In ogni caso è una rassegna consolidata, tipica dell’estate sanremese, e chi la organizza è felice che quest’anno, nel 2021, si sia arrivati alla XXII edizione (pur, nel tempo, avendone saltato qualcuna). La dimostrazione che la rassegna funziona è nel fatto che anche nella difficile situazione odierna, con tutte le sue limitazioni, le serate di “Zazzarazzaz” sono state sempre affollate da un pubblico plaudente, che continua ad apprezzare una musica che ha ancora molto da dire.