Venezia seconda giornata: “la voce umana” della strana coppia Almodovar-Swinton

E’ partita con successo e tante emozioni al Lido di Venezia, la 77° Mostra d’arte cinematografica. “Mostra miracolo”, come stamane titolano i giornali che oggi commentano un evento fortemente voluto e condiviso con il presidente della Biennale Roberto Cicutto e il Direttore artistico Alberto Barbera anche per rilanciare alla faccia del Covid 19 il cinema, le sale, e  addirittura l’intero settore di un’industria mondiale che cerca di uscire da una crisi che ai più’ sembrava irreversibile. E a testimoniare l’unione di intenti sul palcoscenico della Sala Grande del Palazzo del cinema, ieri sera, con la brava Anna Foglietta madrina del Festival, che ha fatto un discorso d’apertura commovente, così come l’Oscar Cate  Blanchett,  Presidente della Giuria ufficiale, sono saliti, “portatori” di brevi messaggi di solidarietà’ al cinema, attraverso la Mostra di Venezia, i direttori di tanti altri importanti Festival fra cui anche quello di Cannes. Nonostante le ferree misure anti virus, così’ con gli applausi di un ristretto pubblico in sala, ma con le immagini trasmesse da Rai Movie in più di settanta sale cinematografiche, si è inaugurato anche il famoso red carpet per la prima volta isolato dai fans che non hanno potuto quindi vedere da vicino l’elegantissima Tilda Swinton con mascherina veneziana del ‘700 dorata, vestita come Cate Blanchett e Anna Foglietta da Armani. ”Che bella Venezia senza navi” ha commentato Marta De Laurentiis che insieme al premio Oscar Oliver Stone, protagonista di un incontro con gli addetti ai lavori per l’uscita del suo libro biografico  “Cercando la luce”, presenzierà stasera al gala ed oggi. Il grande protagonista fuori concorso sarà ancora una volta già’ Leone d’oro a Venezia per il film “Dolor y gloria”, il grande regista spagnolo Pedro Almodovar che insieme proprio alla Swinton fresca anche lei di un Leone d’oro alla carriera, presenteranno “La voce umana”, unica protagonista di una celebre pièce teatrale che il famoso drammaturgo Jean Cocteau scrisse nel 1930 per la Comédie Française, allora interpretata dall’attrice Berthe Bovy. Un atto unico che ha per protagonista una donna “una vittima mediocre” disse Cocteau “totalmente innamorata, tradita e abbandonata dall’ex amante”. Un lungo straziante monologo, disperato e commovente, un dialogo della protagonista al telefono in cui il pubblico deve immaginare anche le parole dell’interlocutore adattato più’ volte per il cinema, compresa la versione in Italia interpretata magistralmente da Anna Magnani diretta da Roberto Rossellini e quella di Sofia Loren diretta dal figlio Edoardo Ponti.

In questa versione della “Voce umana” rivisitata da Almodovar, applausi a scena aperta poco fa per Tilda Swinton al termine della proiezione della stampa, qui la donna originariamente chiusa dentro casa in attesa della telefonata dell’ex amante, esce anche dal suo appartamento per comprare un’ascia e una tanica di benzina, passando da uno stato d’animo all’altro, dall’impotenza alla disperazione e alla perdita di controllo; un film emotivamente coinvolgente. L’attrice scozzese si trucca, indossa vestiti eleganti come se dovesse andare a una festa, medita di buttarsi dal balcone, finché’ il suo ex amante non le telefonerà. Lei però ha perso conoscenza a causa di un mix di pillole e non può rispondere; la sveglierà il cane di casa abbandonato anche lui, che le lecca il viso fino a quando la donna non si riprenderà. Dopo una doccia fredda e un caffè, il telefono squillerà ancora, lasciando la donna e lo spettatore davanti all’ipocrisia che non vediamo e non sentiamo, ma che si intuisce grazie alla sublime recitazione dell’eterea Tilda. ”La Voce Umana” è una lezione  morale sul desiderio e l’abbandono, gli ingredienti  di tutti ha detto Tilda Swinton per vivere e amare. Sempre oggi nel panorama però del concorso ufficiale, la Mostra presenterà’ le opere di due registe: Nicole Garcia con “Amanti” un thriller giocato anch’esso fra amori e tradimenti e Jasmine Žbanić  con “Quo Vadis Aida” intensa storia di guerra ambientata nella Bosnia del 1995.

* Critico cinematografico e letterario, giornalista, dal 1976 inviato speciale RAI (TG1, TG2, TG3, TG3 Regionale, Rete Uno, Rete Due, Rete Tre) per Cinema, Spettacolo, Costume.

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