Giuliano Boscaini e la magia dell’acquarello.

 di Maria Ester Campese

 

Giuliano Boscaini è un artista contemporaneo lombardo, nato nel comasco e precisamente a Turate, nel 1958. Precocemente si dedica alla grafica pubblicitaria fino a sceglierla come sua attività lavorativa. Nel 1986 decide di dedicarsi completamente a questa attività, diventando libero professionista. Spazia con entusiasmo nel campo dell’arte sperimentale e dà predilezione all’acquarello. Prima di ciò il suo percorso approccia a differenti tecniche, ma l’acquerello resta quella che gli riserva il maggiore appagamento espressivo.

L’acquarello è anche uno dei più antichi metodi di pittura al mondo. Ancora oggi è tra i mezzi di comunicazione maggiormente amati in tutta la storia dell’arte. Le origini di questo tipo di pittura risalgono addirittura all’età della pietra. Proprio nel periodo appartenente all’era paleolitica risultano ritrovate le prime pitture rupestri realizzate dall’uomo sulle pareti delle caverne. Per fare ciò sono stati a suo tempo utilizzati elementi naturali quali l’ocra nelle diverse varietà terrose e dalla varianza di tonalità. Si va dunque dai toni più rosseggianti a quelli gialli che assieme al carboncino sono stati utilizzati come coloranti e pigmenti ricavati direttamente dalla natura.

Nelle opere di Giuliano Boscaini troviamo, una sorta di primordialità emozionale, oltre alla sua grande capacità compositiva ed espressiva che viene facilmente trasferita all’osservatore. Questo è così condotto nelle atmosfere emotive e meditative che l’artista stesso prova nel corso della realizzazione delle sue opere e che desidera condividere con il suo interlocutore.

Sono emozioni cariche di sensazioni e stati d’animo che con delicatezza, e scrupolosità per i particolari, vengono fissati con l’acquarello. Questo pittore realista è anche ben collocabile tra gli impressionisti lasciando spazio interpretativo nonostante la rappresentazione esplicita dell’immagine. Guardando i suoi lavori si è quasi invitati ad addentrarsi nel dipinto come fosse una finestra per un altro mondo altrettanto realistico quanto quello in cui siamo.

Affida il compito comunicativo all’ardua ma anche “sentimentale” tecnica da lui prediletta, attraverso cui affronta varie tematiche. I suoi soggetti spaziano dal paesaggistico calato sia in scene urbane che marine, al floreale e comprendono i ritratti femminili. Il tutto viene affrontato con una chiave romantica ma al contempo molto moderna e fresca. Il risultato è senza dubbio molto accattivante e magistralmente realizzato anche attraverso un sapiente uso della luce e dell’armoniosità delle forme.

Certamente non solo per questo, durante il suo percorso artistico, si aggiudica diversi riconoscimenti prestigiosi. Ha partecipato a mostre di grande valenza tra cui un progetto del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, che persegue lo scopo di salvaguardare e valorizzare il patrimonio artistico/naturale. Ha esposto in numerose mostre e tra l’altro a Villa Carlotta e Villa del Balbianello sul lago di Como.