“Da Monet a Warhol”: le opere in mostra a Sarnico da Johannesburg

Da Monet a Warhol. Capolavori della Johannesburg Art Gallery, fino al 3 settembre 2023, racconta la storia dell’arte con una collezione d’eccezione, direttamente dal Sudafrica.

Ci possono essere tanti modi per raccontare, spiegare e illustrare un determinato periodo storico. Testimonianze, monumenti, documenti, segni specifici, architetture. Alla Pinacoteca Gianni Bellini di Sarnico, in provincia di Bergamo, sullo sfondo suggestivo del lago d’Iseo, si è scelta una modalità particolare, evocativa e commemorativa. La storia dell’arte, precisamente il periodo che va dalla seconda metà dell’Ottocento fino alla metà del secolo scorso, viene esposta e narrata grazie ad una collezione speciale, proveniente dalla celebre Johannesburg Art Gallery, la galleria d’arte creata e voluta nei primi del Novecento da Lady Florence Phillips, moglie del finanziere e magnate sudafricano Sir Lionel Phillips.

Si tratta di uno scambio importante, a ricordo del decimo anniversario della scomparsa di Nelson Mandela, icona e figura nazionale per tutto il paese sudafricano. Un evento, quindi, che collega idealmente due città lontane eppure accumunate dalla volontà di diffondere, aprire alla bellezza e all’arte. Un legame che, allo stesso tempo, fa memoria e custodisce il valore di una vita e di un passato che si fa vivo tra le stanze e alla vista del pubblico.

Il titolo stesso, Da Monet a Warhol. Capolavori della Johannesburg Art Galler, già suggerisce gli “ospiti” presenti in questa mostra, a cura di Simona Bartolena e di Massimo Rossi, prodotta e organizzata da ViDi Cultural, in collaborazione con l’associazione culturale Il Ponte e il patrocinio del Comune di Sarnico.

Si tratta di una raccolta di 60 opere proveniente da Johannesburg: dipinti, ritratti e capolavori realizzati da chi l’arte l’ha fondata, l’ha vissuta pienamente, lungo correnti artistiche diverse. MonetDegasCourbetCorotDante Gabriel Rossetti, PicassoFrancis BaconAndy Warhol solo per citarne alcuni.

Si va dall’Impressionismo al post, dai Preraffaelliti alle avanguardie novecentesche, fino alla sezione di chiusura dedicata all’arte sudafricana: spaccati storici importanti che raccontano il cammino dell’arte e lo sviluppo di correnti straordinarie che hanno fatto storia. Ma anche la storia, il ricordo, i valori, le sofferenze di una nazione.

P. Bonnard, Tramonto primaverile, 1909, olio su tela, © Johannesburg Art Gallery

Quello che stupisce è l’insieme, la totalità dei nomi e delle opere raccolte in un unico spazio. Anni formidabili fermati dalla tela e con essa chi l’ha dipinta, le pennellate, i segni, i piccoli dettagli di ogni autore. Le emozioni trasmesse, impresse che resistono e si fanno ammirare.

Ecco allora i paesaggi di Turner (il primo ad essere esposto), di Courbet, di Corot, la struggente Regina cordium (alias Elizabeth Siddal) ritratta da Dante Gabriel Rossetti. La delicata Primavera di MonetSulla riva del fiume a Veneux di Alfred Sisley, le distratte e dolci Due ballerine di Edgar Degas. Il Ritratto di uomo anziano di Vincent Van Gogh, con tratti scuri, a carboncino e lo sguardo di profilo. La natura, scene spontanee, scorci realizzati per dar conto della realtà e dei suoi protagonisti. Queste scene dal vero restituiscono un ritorno improvviso, un salto indietro in quel periodo, in quell’istante.

Emozione e riflessione attraverso sensibilità diverse giungono, poi, da Henri Matisse e Pablo Picasso e da quel Novecento di conteste, provocazioni, pensieri, reinterpretazioni e invenzioni con Francis BaconRobert Lichtenstein Andy Warhol. Passare davanti a loro e agli altri artisti è come subire il fascino e la drammaticità dei loro soggetti, sentirsi addosso i loro colori forti, contrastanti, la voglia di cambiamento, di confronto e scontro con il mondo circostante. La malinconia, la delicatezza, il vero en plein air dei primi impressionisti vengono controbilanciati dalla ventata di originalità, dalla forza, dalla lotta, dalla ricerca di nuove vie insiti nel Novecento.

La sezione di chiusura è, invece, un omaggio alla terra di residenza di queste opere: il Sudafrica. Tradizioni, Apartheid, il popolo, le conquiste, i volti e le vicende di un popolo. Uno Stato qui visimente raccolto dalle opere di Maggie LaubserMaude SumnerSelby Mvusi e George Pemba.

V. Van Gogh, Ritratto di uomo anziano, 1881 – 1883, carboncino su carta, © Johannesburg Art Gallery

L’esposizione della Pinacoteca Gianni Bellini, grazie a tutti gli autori in mostra, crea un panorama ampio, su cui immaginare, soffermarsi per una duplice azione: tornare indietro emozionandosi, guardando quel tempo racchiuso nello spazio di un quadro. Uno spazio, però, che non conosce limiti mentali ed emotivi, capace di collegare Sarnico a Johannesburg, l’arte alla memoria collettiva.

Da Monet a Warhol. Capolavori della Johannesburg Art Gallery non è solo una mostra qualunque, ma l’occasione per lasciarsi coinvolgere da molteplici legami: geografici, storici, emotivi. L’obiettivo: quello di far vivere e di far conoscere storie, vite, luoghi lontani attraverso l’immagine, attraverso dei capolavori unici. L’arte diventa un racconto e si svela ad un pubblico che, a qualsiasi distanza si trovi, sa riconoscersi. Solo così, un’opera diventa emblematica, simbolo e l’esperienza comune diventa memoria collettiva, ovunque essa si trovi e si svolga.

Da Monet a Warhol. Capolavori della Johannesburg Art Gallery – Sarnico (BG), Pinacoteca Gianni Bellini (via San Paolo 8) – 19 maggio – 3 settembre 2023

Orari: Giovedì e venerdì, 16.00 – 19.00 – Sabato e domenica, 10.00 – 19.00

Immagine in evidenza/di copertina: Claude Monet, Primavera, 1875, olio su tela, © Johannesburg Art Gallery

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